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Torre campanaria 

Loggia superiore della Torre Camapanaria
Facciata ovest della Torre Camapanaria

È per eccellenza il simbolo glorioso del Comune. L’edificio merlato, dedicato secondo la tradizione benedettina a San Nicolò, è un'opera del 1143, edificata su una precedente fortificazione d'epoca araba. Lo stile di transizione la colloca nell’epoca di passaggio dal romanico al gotico. Di pianta quadrangolare ha la facciata principale rivolta ad oriente su cui si aprono bifore dagli archetti con l’intradosso a tutto sesto e l’estradosso a sesto acuto, decorato con motivi ornamentali e animali di stile romanico. Le bifore a nord sono di eguale misura, le bifore rivolte ad oriente sono di diversa grandezza e sulla facciata rivolta a sud si apre una grande monofora a tutto sesto. Notevole è l’effetto decorativo della loggia superiore, realizzato dal contrasto tra la pietra lavica scura e la bianca pietra calcarea. Sulla facciata principale dell’edificio, è impresso lo stemma dell’Abate Vescovo Platamone, restauratore dell’edificio nel 1454. Il quadrante circolare di un antico orologio sovrasta la grande monofora decorata. Al pian terreno dell’edificio si osservano tracce della medioevale cappella di San Leone, antico luogo di sepoltura dei monaci, da cui proveniva una quattrocentesca tavola San Leo del Panacchio che adesso si trova a Catania. La torre svolgeva anche la funzione di anello di congiunzione tra il castello di Adrano e quello di Paternò per le segnalazioni luminose. Attaccato alla torre si trovava il chiostro del monastero benedettino demolito nel 1929.